Basta guerra al creato – In arrivo una nuova “Laudato si’”

Basta guerra al creato – In arrivo una nuova “Laudato si’”

Il 4 ottobre prossimo papa Francesco uscirà un nuovo documento sulla salvaguardia della creazione dove affronta con più forza ancora la crisi ambientale. Sullo sfondo il binomio pandemia e guerra in Ucraina.

Settembre una volta era il più esistenzialista dei dodici mesi. Almeno secondo il vecchio juke box della mia memoria che inserisce Canzone dei dodici mesi, struggente ballata di un giovanissimo Guccini: “Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’età / dopo l’estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità / Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità / Come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità”. Come se non bastasse le sinapsi vengono assalite dalla più bucolica ma comunque travagliata (e bellissima) Impressioni di settembre. Questa volta è la Pfm. Ma è sempre il 1972. Con tutto il rispetto per questi mostri sacri del cantautorato italiano (e per la mia devozione musicale), non posso pensare che il mese di mezzo che annuncia l’autunno sia esclusivamente la stagione della ricerca della propria identità o del ripiegamento esistenzialista (“No, cosa sono? Adesso non lo so / Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso”). Settembre non è nemmeno soltanto il ritorno pur importante sui banchi di scuola (a proposito: in bocca al lupo ai nostri ragazzi). Dal 1989 settembre è il mese dedicato alla preghiera per la cura del creato. Fu un’idea dell’allora patriarca di Costantinopoli Dimitrios I. L’iniziativa venne assunta da tutte le chiese sorelle. Papa Francesco ha dato un notevole impulso a questa ricorrenza, sensibile com’è ai temi della salvaguardia del creato e della giustizia sociale. Ci ha messo la faccia su queste sfide eticamente e socialmente sensibili (vedi anche il sinodo dell’Amazzonia nel 2017): salvaguardia e giustizia, per altro, nel vocabolario francescano non possono essere questioni separate. I papi – a partire da Paolo VI – parlano di “ecologia umana”. Francesco ha coniato la categoria di “ecologia integrale”. Per dire che oggi il problema è sistemico. Bergoglio, dunque, invita a cambiare radicalmente paradigma culturale, antropologico, economico, politico. A sorpresa, nelle udienze di agosto, ha già annunciato che per il prossimo 4 ottobre sarà pronta la seconda parte dell’enciclica Laudato si’. O, meglio, sarà proprio una seconda Laudato si’. “Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il creato come dono sacro del creatore. È necessario – ha aggiunto papa Bergoglio – schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche sforzandosi di porre fine all’insensata guerra alla nostra casa comune, che è una guerra mondiale terribile. Esorto tutti voi a lavorare e pregare affinché essa abbondi nuovamente di vita». Le recenti crisi climatiche – ne sappiamo qualcosa anche noi in Italia, a Bergamo, ormai – rendono sempre più necessari interventi strutturali. Il papa incalza, sollecita, promuove. L’emergenza climatica – la inarrestabile desertificazione dell’Africa – è inevitabilmente collegata al fenomeno migratorio, alla futura abitabilità dell’uomo sul pianeta terra, alla equa distribuzione delle risorse e quindi alla giustizia mondiale. Chi paga i disastri sono sempre le fasce più deboli del mondo e le nuove generazioni: “Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio”. In questi ultimi anni l’accoppiata mortale pandemia-guerra in Ucraina (crisi del grano) non ha incoraggiato a immaginare scenari promettenti. La nuova enciclica sarà imperniata ancora di più sui grandi temi della giustizia globale e planetaria. Siamo ovviamente molto curiosi di leggere il testo, ma siamo anche altrettanto consapevoli che l’enciclica del 2015 salutata da tutti come rivoluzionaria sia rimasta lettera morta. Se non ci impegneremo a prendere decisioni concrete sia a livello personale che politico-comunitario anche il supplemento atteso rischierà lo stesso destino. Ma noi pensiamo positivo.

Francesco: “E’ necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche sforzandosi di porre fine all’insensata guerra alla nostra casa comune”.