Uno sguardo benevolo sul futuro

Uno sguardo benevolo sul futuro

Questa decima edizione del Quartiere a colori è stata resa possibile anche grazie al progetto promosso dal Cesvi (in collaborazione con l’unità di Ricerca sulla Resilienza RiRes, la cooperativa Generazioni Fa e il consorzio Solco) denominato Relazioni Resilienti che ha visto coinvolte alcune realtà della Rete di quartiere. La proposta prevedeva una prima parte formativa rispetto al tema della resilienza comunitaria e in un secondo tempo la realizzazione di un’iniziativa che potesse testimoniare quanto la comunità di Longuelo avesse continuato a fare anche in momenti difficili e dolorosi come quelli attraversati durante la scorsa primavera. L’iniziativa del Quartiere a colori quindi è stata scelta come emblema rappresentativo di questo importante atteggiamento di risposta e di rielaborazione che il quartiere di Longuelo, anche nel periodo di totale lockdown, ha continuato a fare a livello di gruppi, di istituzioni e di singoli. Queste azioni di resilienza per niente scontate hanno portato a riflessioni sulla ricostruzione di un tessuto comunitario e di una storia collettiva, alla necessità di ristabilire ritmi e routine di quotidianità nonché una visione positiva relativa al futuro. I tutori di resilienza comunitaria che hanno partecipato al percorso hanno testimoniato lo spirito dei longuelesi che anche in un periodo di prova fisica ed emotiva come quello vissuto a partire da febbraio -marzo 2020 non hanno mai smesso di lavorare concretamente con e per i più fragili. Ancor di più hanno osato immaginare scenari comunitari di bellezza offrendo solidarietà, tenendo aperti spazi di incontro (come possibile), hanno saputo andare oltre le paure e “sbirciare “oltre quello che non si conosceva. In un clima in cui l’idea di comunità sicura era stata messa in discussione e la sensazione di caos e indeterminatezza regnava, ciascuno a proprio modo ha cercato di ridefinire il proprio ruolo, di interessarsi a processi decisionali collettivi e partecipati, ha dimostrato flessibilità nel pensiero e nell’azione, ha promosso ricostruzione di significati e ridato speranza e pensiero positivo. È stato necessario accettare, senza sentirsi impotenti, quello che stava accadendo e rafforzare uno spirito umano collettivo, fatto di solidarietà e reciproco supporto. Si sono mosse e promosse azioni di gruppi e di agenzie in modo coordinato; si sono riaccompagnate famiglie e singoli.

L’iniziativa del Quartiere a colori del maggio scorso, per la sua progettazione, costruzione e realizzazione nel senso e nell’esito, è stata quindi una vera e propria iniziativa di resilienza comunitaria. Efficace è stato il coordinamento di gruppi e singoli avvenuto attraverso una comunicazione chiara, fatta di scambio reciproco, mai dall’alto verso il basso ma orizzontale anche nel rispetto dei ruoli. Chiare sono state anche le leadership, stimate e riconosciute come riferimenti stabili per la comunità (gruppi o singoli). Fondamentali sono stati la collaborazione da parte di tutti e il desiderio di condividere uno spirito di comunità che partendo da comuni valori umani si è concretizzato in azioni di senso, in cui ciascuno è stato fondamentale per completare il tutto. A partire da ognuna delle 720 tessere che si sono ricomposte nel grande puzzle.