IL NUOVO ASSETTO DELLA CHIESA IN QUARESIMA E TEMPO PASQUALE

IL NUOVO ASSETTO DELLA CHIESA IN QUARESIMA E TEMPO PASQUALE

L’altare al centro.

L’altare è il centro

il nuovo assetto liturgico sperimentale della nostra chiesa

 

Un esperimento che nasce da lontano

Da diversi anni la nostra chiesa è – letteralmente – un cantiere nel quale di volta in volta (per prove ed errori, anche) la comunità prova a dare forma al suo modo di celebrare e di vivere la liturgia.

Dapprima – ormai sono passati 15 anni – arrivò l’altare su una nuova pedana, poi fu il tempo dello spostamento della sede in prossimità del portale e infine, proprio in questa quaresima, l’altare è slittato al centro mentre un nuovo ambone ha preso il posto dell’altare precedente. La nostra tenda in cemento in questi anni è sempre stata un laboratorio dove sperimentare. Oggi siamo giunti a un punto importante: sottolineare la centralità dell’altare, mettendo l’altare proprio nel cuore della tenda del Pizzigoni.

È giusto precisare che tutto quello che sta accadendo all’interno della chiesa – e che ha l’unica finalità di aiutarci a celebrare meglio e far sentire la nostra chiesa ancora più casa – è provvisorio: tutto può essere riportato allo stato originario. Ogni elemento inserito – pedana, ambone, altare, sede, sedie – può essere tolto facilmente. Abbiamo da sempre voluto rispettare il dettato originario dell’architetto Pizzigoni.

 

L’altare al centro e il nuovo ambone

Il nuovo assetto fa subito intuire un’idea forte: il fulcro di un’assemblea liturgica è l’altare (e non il tabernacolo). E attorno ad esso che si raccoglie il popolo di Dio convocato dalla Parola. L’altare è stato collocato esattamente al centro della chiesa perché è il centro della chiesa. Le persone sono invitate a sedersi attorno alla mensa del pane così come si siedono attorno alla mensa della Parola. Pane e Parola sono in asse perfetto con il Crocifisso del Seicento posizionato sull’altare originario. Come suggerisce il Concilio Vaticano II due sono le tavole della celebrazione eucaristica: quella della Parola di Dio e quella del pane e vino (corpo di Cristo). Di entrambe le mense i cristiani si nutrono per il loro cammino e per sentirsi chiesa.

L’ambone è nuovo, in legno: doveva avere la sua importanza. Dove oggi è stato collocato (al posto dell’altare) aiuta molto di più l’ascolto (era una delle

perplessità dell’assetto precedente con i banchi in una posizione poco naturale).

 

sedie e banchi

 

Aver tolto (provvisoriamente) i banchi ha permesso che le sedie abitassero circolarmente l’assemblea (l’aula liturgica è nata architettonicamente per essere abitata in maniera circolare) in modo che il popolo abbracciasse l’altare simbolo del sacrificio di Cristo e il corpo di Cristo offerto incorporasse quello dei fedeli. Le sedie non sono quelle giuste ma le abbiamo ricevute in prestito dal Seminario diocesano di Bergamo: aiutano molto a creare quel clima familiare necessario a vivere l’eucaristia non da estranei ma da amici fraterni.

 

Alcuni banchi sono comunque rimasti, anche se in posizione laterale, proprio per permettere a chi lo desidera di inginocchiarsi.

 

Il tappeto

Il tappeto non è una banale base di appoggio per l’altare. L’architetto longuelese Gianfranco Rizzi ha pensato a una texture originale miscelando i colori delle moquette messe a disposizione da Pavitex. Il grande tappeto suggerisce da una parte il prolungamento dello stesso presbiterio in mezzo all’assemblea (quasi senza soluzione di continuità) dall’altra è un chiaro invito a entrare nella celebrazione, un invito a entrare in casa e sentirsi accolti. I colori riprendono quelli delle vetrate già posizionati molti anni fa. La diversità cromatica suggerisce anche che il corpo di Cristo, che è la chiesa, valorizza la poliedricità delle differenze. Le diversità singolari non sono di ostacolo alla comunione che si intende celebrare, anzi ne sono un grande arricchimento.

Davanti all’ambone è stata collocata un’opera di Franco Bianchetti.

L’esperimento provvisorio

Sperimenteremo l’assetto per alcuni mesi, almeno fino a quando non verrà a trovarci il vescovo per le cresime dei nostri pre-adolescenti di terza media sabato 3 giugno; nel frattempo faremo tutte le nostre valutazioni e decideremo. Intanto siamo chiamati ad abitare e a vivere il nuovo assetto liturgico con pazienza e umiltà.