Longuelo Comunità – campagna abbonamenti 2015

Longuelo Comunità – campagna abbonamenti 2015

LONGUELO COMUNITA’

A dicembre entreremo nelle case delle famiglie di Longuelo (e non solo) con un giornale interamente rinnovato nella grafica e negli stessi contenuti (vedi il post precedente). Dopo ormai cinque quasi sei anni dal lancio del nuovo LC, è nella natura dei giornali (perché il nostro lo è, vero?) cambiare pelle, rinnovarsi, farsi ancora più accattivante. E, lo diciamo subito, anche se sarà più “povero” di pagine (da 32 a 24 pagine a colori costretti da una sorta di spending review parrocchiale), sarà più “ricco” di contenuti. Più leggero e insieme più sostanzioso.

La campagna abbonamenti 2014-2015 (10 numeri all’anno) è iniziata ma soltanto il passaparola dei lettori – vostro, mio, di tutti coloro che amano e vivono la comunità nelle mille e più maniere possibili – riuscirà ad ampliare la piattaforma degli abbonamenti: siamo a 500 ma dobbiamo crescere ancora tanto per stare bene in salute. Un giornale per vivere ha bisogno di amicizia e cordialità. Di sapere che i lettori stanno dalla sua. E deve essere in grado di sostenersi da solo. LC non deve chiedere un euro in più all’economia parrocchiale. Come? Appunto, attraverso gli abbonamenti e alcuni sponsor che credono in questo strumento pastorale. Tutti possono sponsorizzare LC. La prima forma è l’abbonamento. So che nell’economia familiare anche 25 euro sono tanto. Lo so.

Possiamo fare a meno del giornale di comunità? Beh, magari sì. Ma io dico fermamente di no. E non perché vengo dal mondo della carta stampata, e ne sono un inguaribile nostalgico anche se ormai sono un digitale adottato di seconda generazione (non un nativo), ma perché un giornale che si rispetti deve essere la “piazza-agorà” della comunità, il “ponte” tra il cuore e la periferia, il legame perfino tra chi è distante e che e chi è vicino. E’ il giornale della comunità per il quartiere. Tutto il quartiere, anche quella parte che non si sente rappresentata dalla comunità dei cristiani di Longuelo ma magari ne condivide l’ispirazione, la sostanza del suo pensare e agire, le diverse scelte di prossimità, la costruzione insieme della città di tutti… E’ così che scriviamo. Così siamo partiti sei anni fa, ormai. Così siamo ancora.

Il giornale è fatto da un gruppetto di persone che cercano e provano a interpretare un pensiero della comunità (che non è un “pensiero unico”): hanno una visione del mondo, della società, dell’uomo, del cristianesimo e della fede. Spesso questa visione emerge proprio dalla vita di tutta la comunità, dalla predicazione, dalle scelte. La redazione offre un pensiero – ci prova almeno – e rischia persino di buttar lì idee sulle quali è lecito non essere sempre d’accordo. Un giornale è vivo anche perché provoca, stimola, “sa di qualcosa” sperando di ricevere osservazioni e – perché no? – critiche.

Il nostro è un giornale da “leggere” e non da guadare né da sfogliare. Non è appunto un bollettino con tanto di foto dove si è tutti felici di riconoscersi. E’ uno strumento pastorale per camminare. E, dunque, richiede tempo. Eccome. Arriva una volta al mese, entra nelle case e si siede in poltrona con noi a vedere Crozza il venerdì sera o qualche buon film in seconda serata o lungo la giornata quando ci scappa dentro mezz’ora di tempo libero (quando mai, direte voi?); è lì che ci attende in cucina, pronto ad essere letto anche domani o dopo. Non ha la pretesa dell’esclusiva. Ciascuno ha le sue letture, i suoi libri e le sue riviste, cioè le sue fonti e fontane dove abbeverarsi e nutrire lo spirito. Vi chiedo, però, di amare questo giornale. Amarlo per amare questa piccola comunità che prova a camminare senza enfasi né ideologie, con le sue fragilità e le sue bellezze. Amare la parrocchia per amare le cose che fa. Compreso il suo giornale.

Dunque, amici, aiutateci nel passaparola. La parola vis-à-vis della relazione è ancora il miglior “mass media”, la più efficace forma di comunicazione. Grazie a ciascuno di voi per il sostegno, la fiducia, la stima che vorrete nuovamente accordare a LC. A presto, dunque. Natale non è lontano!

Don Massimo